Il suono delle origini è il primo di una serie di podcast con le voci delle mamme del Centro di Quartiere La Bottega dei Sogni curati da Unica Radio con la collaborazione dei partecipanti del laboratorio di Radio web del progetto Accresce. I ragazzi hanno intervistato le mamme del Centro di quartiere per scoprire qualcosa sulla loro storia linguistica e attraverso ninna nanne, filastrocche e scioglilingua ci hanno donato un momento di scoperta dei suoni della loro lingua madre.
Inauguriamo questa serie dedicata alle lingue con due racconti realizzati in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, celebrata ogni anno dal 1999 per promuovere la diversità linguistica e culturale. I primi podcast hanno la voce di Hamida e Haifa, entrambe originarie della Tunisia. Hamida e Haifa ci raccontano qualcosa della loro vita in Sardegna tra due cultura e due e più lingue. Ma soprattutto ci dicono della comunicazione in famiglia tra genitori e figli di generazioni, anche linguistiche, molto diverse. Una mescolanza di lingue tra l’italiano, l’arabo e il francese. Hamida condivide con noi una ninna nanna in arabo tunisino, tramandata dalle madri della sua famiglia per far addormentare i bambini. Haifa invece ci ha cantato Tita tita tita!, una canzone tradizionale in arabo tunisino. Il nostro terzo podcast ci porta da tutt’altra parte del mondo, approdiamo in Bangladesh con Sharmin e la sua storia linguistica che si incrocia tra il bengalese, sua lingua madre, l’inglese e l’italiano. Sharmin condivide con noi due ninna nanna del suo paese, in lingua bengali.
Dopo la playlist audio trovate le trascrizioni di ogni podcast e i testi delle filastrocche e canzoni in lingua madre! Buon ascolto!
- Podcast Hamida e la sua lingua madre (Tunisia)
Trascrizione: Mi chiamo Hamida, sono di origine tunisina, vivo in Italia, a Cagliari, dal 2002. La mia lingua madre è l’arabo tunisino poi parlo francese, l’inglese e l’italiano. Mi piace parlare molte lingue perché è una cosa tua, ti trovi, dove vai ad esempio incontri la gente che uno parla italiano, uno parla francese, uno parla l’inglese. La mia lingua preferita è l’arabo, la mia lingua madre, per me vuol dire molto parlare l’arabo. Anche ad esempio in un momento di rabbia, in un momento di nervosismo uso l’arabo, senza pensare. La lingua che ho imparato con i miei genitori, con le mie radici parlare l’arabo. La lingua araba è la mia lingua madre, è proprio dentro, lo sento spontaneamente parlare l’arabo. La seconda lingua preferita è l’italiano, vivo in Italia, parlo con i miei figli l’italiano e mi trovo bene a parlare con i miei amici, con tutta la gente che conosco in italiano e la maggior parte del tempo noi a casa ad esempio parliamo in italiano, perchè mi trovo bene per comunicare con i miei figli in italiano. Però anche l’arabo lo parliamo, però con i miei genitori i bambini parlano l’arabo, con i miei genitori, anche con mia sorella parlano l’arabo e molte volte loro non parlano molto bene l’arabo, molte volte mi chiedono “mamma cosa vuol dire in arabo questo?” e i miei genitori vivono con me a casa, i miei genitori parlano solo l’arabo, quindi loro con i miei genitori parlano l’arabo poi quando torniamo a Tunisia in vacanza in estate, loro parlano con i miei nipotini, con i miei vicini di casa, con i miei amici l’arabo. Appena entriamo a Tunisia loro parlano solo l’arabo e parlano anche bene, qui invece in Italia, a Cagliari, lo parlano male perchè la maggior parte del tempo parlano a scuola, fuori, qui al Centro l’italiano. I bambini, da quando hanno otto mesi sono andati all’asilo, all’asilo qui a Cagliari sempre in italiano, quindi sempre noi parliamo l’italiano purtroppo. Purtroppo vuol dire perché loro non possono imparare da me l’arabo perché non ho tempo di farli imparare però grazie a Dio ho avuto i miei genitori che vivono fino adesso con me. Sono contenti perché loro parlano un’altra lingua, loro mi chiedono a me in italiano, io lo dico in arabo e loro vanno da mia sorella a dirle in arabo e sono contenti perché parlano la nostra lingua, arabo. L’arabo scritto prima si il bambino grande ha imparato, due anni è andato a scuola di arabo il sabato sera. E’ molto importante insegnare la lingua araba perché è la mia lingua madre, così quando vanno in Tunisia non trovano difficoltà a parlare con la gente, con miei parenti, con miei amici. Perché sono contenti, trovano un altro paese, un’altra aria, tutto nuovo per loro. Poi vedono tutti che parlano la nostra lingua araba, loro fanno dimostrare a tutti che anche loro parlano arabo, anche se parlano male, molte volte fanno ridere perché non è giusta la parola, dicono la parola male però fanno capire. Ora vi racconto una ninna nanna in arabo tunisino che cantava mia madre, anche mia nonna, quando ero piccola per farmi dormire:
ناني ناني جاك النوم
امك قمرة و بوك انجوم
سعدي سعد سعدي سعد ولدي خير من ألف ولد
سعدي سعود سعدي سعود و الناقة جابت قعود مرة نرقد مرة نسو
ناني ناني جاك النوم امك قمرة و بوك انجوم
dormi dormi devi dormire
la tua mamma è la luna,
il tuo papà il sole che fortuna!
che fortuna!
oh bambino meraviglioso
che bello, che bello
ho un bambino più bello
una volta fa da bravo,
una volta fa il monellino
dormi dormi.
- Podcast Haifa e la sua lingua madre (Tunisia)
Trascrizione: Sono Haifa, arrivo da Tunisi, sono qua in Italia dal 2007 e adesso vivo qua a Cagliari e ho due bambini
La lingua madre arabo e francese e adesso sono in Sardegna, parlo l’italiano e capisco il sardo, qualche parole.
Ho insegnato l’arabo per i miei figli, è una cosa importante se conoscono l’arabo, così quando vanno al mio paese, a Tunisi si capisce, quando la gente parla loro capisce e anche rispondono. Penso anche cosa giusto se capiscano le origini della lingua della madre. Quando parlo l’arabo certo mi manca il mio paese, è normale, l’amicizia, aria, il posto dove sono nata, dove è cresciuta, è normale. Mi ricordo quando ero piccola, la scuola, cantiamo questa canzone di bambini:
Tita tita tita!
Mio padre ha portato un pesciolino.
Frigge nell’olio il pesciolino
E poi sfrigola nel piattino.
Fruga il gatto
Tra le lische
Per nutrire i suoi gattini.
tita tita tita (arab)
Quando canto una canzone mi diverto con i miei figli, sempre, quando sono con i miei figli sono contenta e felice
hahme matari…(arab)
La colomba ha volato in alto, ha volato a parlarci
mamma mamma!
ha volato a parlarci, ha volato a parlarci
vado per chiedergli del suo destino
mamma mamma!
vado a chiedergli del suo destino
Ora vi canto una ninna nanna che cantavano mia nonna e mia mamma per noi quando ervamo piccoli, adesso la canto io per i miei figli, inizia con una pregliera La ilaha illalah
La ilaha illala
ninna ninna ninna nanna
dormi dormi figlio mio
è arrivato il sonno
per favore dormi dormi
così cresci come noi
Ogni volta, quando canto questa canzone coi miei figli, mi ricordo il mio paese… vado indietro nel tempo, a quando ero nel mio paese, da bambina.
Mi diverto e divento felice, molto.
- Podcast Sharmin e la sua lingua madre (Bangladesh)
Trascrizione: Buongiorno, সুপ্রভাত, Io sono Sharmin, ho 30 anni, vengo dal Bangladesh. Sono qua da dieci anni e mi piace… si qua tutto mi piace! Ho due figli, una femminuccia e un maschietto, la femminuccia ha 8 anni e il maschietto quasi 4 anni. Io parlo bengalese; inglese poco, non molto e italiano. La mia lingua madre è bengalese, ho insegnato mia lingua, i miei figli parlano tutte e due le lingue: bengalese e anche italiano.
Una storia, una ninna nanna:
Venite zie a casa
addormentate il piccino
venite a casa
non c’è il letto, non c’è il letto
venite a vedere
vi darò un bicchiere pieno di Bata
mangiate con le guance piene
non c’è sonno negli occhi del piccolo tesoro
dormi dormi
Questa ninna nanna, quando anche io ero piccola, mia mamma, mia nonna cantava:
Il bambino dormiva
Bulbuci l’uccellino è andato in campagna
ha mangiato il riso.
Non ha più una casa
non c’è più riso, non c’è più acqua
che bel modo di vivere!
Sii paziente, sii paziente per qualche giorno,
ho piantato l’aglio!
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